Articolo inserito il 29/01/2025
Il 17 gennaio 2025 il Ministero della Cultura, di concerto con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha pubblicato il decreto 28 ottobre 2024 n. 402, che introduce le “Modalità e condizioni per il riconoscimento della qualifica di impresa culturale e creativa” (il “DM 402/2024”), consultabile all’indirizzo https://cultura.gov.it/comunicato/27167, in attuazione dell’articolo 25, comma 6, della Legge 27 dicembre 2023, n. 206, meglio conosciuta come “Legge per il Made in Italy”, così segnando un passo significativo per il riconoscimento e la regolamentazione della cosiddetta “Impresa Culturale e Creativa”(la “ICC”).
Cosa è una Impresa Culturale e Creativa italiana?
E’ l’impresa che:
Le attività sono tassativamente individuate nell’Allegato al DM 402/2024.
Può ottenere la qualifica di ICC qualunque ente, indipendentemente dalla sua forma giuridica, incluso gli enti del Terzo Settore (se svolgono prevalentemente la propria attività in forma di impresa), le start-up innovative e i lavoratori autonomi. A queste categorie si devono anche aggiungere coloro che esercitano le attività economiche di supporto, ausiliarie o comunque strettamente funzionali a quelle di cui sopra.
Al fine di ottenere la qualifica di ICC, occorrerà presentare la domanda al Registro delle Imprese Sezione Speciale delle Imprese Culturali e Creative, e documentare di svolgere una delle attività tassativamente individuate, con specifici codici ATECO, nell’Allegato al DM 402/2024.
Una volta ottenuta la iscrizione, sarà possibile inserire la dicitura “Impresa Culturale e Creativa” oppure “ICC” nella denominazione sociale dell’azienda, nelle comunicazioni sociali, sul sito internet e in ogni altra documentazione sociale.
Nel frattempo, il 21 gennaio 2025il Ministero della Cultura ha emesso il decreto 18 dicembre 2024 n. 460, che prevede la “Istituzione dell’albo delle imprese culturali e creative di interesse nazionale, ai sensi dell’art. 26, comma 1 della Legge 27 dicembre 2023, n. 206” (il “DM 460/2024”), consultabile all’indirizzo https://cultura.gov.it/comunicato/27185.
Con questo nuovo DM 460/2024 è stata istituito un “Albo delle ICC di Interesse Nazionale”, cioè una “categoria speciale” per le ICC che dispongono dei seguenti requisiti: i) svolgono, da almeno 5 anni, attività che contribuiscono, in ambito nazionale e internazionale, alla definizione dell’identità nazionale e alla crescita civile, culturale ed economica del Paese oppure attività capaci di connettere la propria organizzazione con il territorio in cui è localizzata e di valorizzare il territorio medesimo attraverso la propria attività; ii) dispongono di un archivio di impresa, inteso come l’insieme della documentazione strumentale o funzionale all’attività dell’impresa stessa.
Peraltro, il DM 460/2024 prevede l’automatica ammissione al predetto Albo per le ICC che siano titolari o licenziatarie esclusive di un Marchio Storico di interesse nazionale (artt. 11- ter e 185-bis del Codice della proprietà industriale), circostanza che parrebbe dimostrare una qualche sovrapposizione formale tra l’impresa che dispone del Marchio Storico e la ICC.
Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del DM 402/2024, sono previsti:
Questi sono i dati letterali dei due decreti.
Tuttavia, desta qualche perplessità l’elenco delle attività tassativamente individuate nell’Allegato al DM 402/2024 per due ordini di motivi.
In primo luogo, sono state irragionevolmente escluse alcune attività che possono oggettivamente qualificarsi come “culturali” e/o “creative”. Si pensi, ad esempio alle imprese che svolgono attività turistiche e di promozione del turismo, le cui iniziative sono dirette a valorizzare i beni culturali e l’ambiente italiano. Oppure si pensi agli chef dei ristoranti più rinomati in Italia, la cui attività professionale è oramai paragonabile a quella esercitata dai cd. “creatori del gusto e della moda”.
In secondo luogo, ma per motivi esattamente opposti a quelli di cui sopra, alcune attività indicate nell’Allegato non parrebbero disporre di alcun requisito ai fini del DM 402/2024. Per esempio, nell’Allegato sono state ritenute di natura “creativa” le attività di “Riparazione di prodotti elettronici di consumo audio e video” oppure la “Fabbricazione di giocattoli”. Con tutto il rispetto per il lavoro altrui, in cosa consisterebbe il requisito “culturale” e/o “creativo” di colui che ripara, per esempio, un monitor video per computer oppure di colui che fabbrica un giocattolo destinato ai bambini? Se, poi, alle categorie indicate nell’Allegato al DM 402/2024 si aggiungono anche tutti coloro che esercitano le attività economiche di supporto, ausiliarie o strettamente funzionali a quelle di cui sopra (Art. 4, comma secondo, del DM 402/2024), allora la platea delle imprese teoricamente qualificabili come ICC diventa molto estesa.
In conclusione, nelle intenzioni del Legislatore, i due Decreti sopra commentati dovrebbero rappresentare una opportunità per le imprese ICC di essere formalmente riconosciute e valorizzate come parte integrante del tessuto economico italiano
La possibilità di ottenere il riconoscimento della propria impresa quale ICC sarà importante per il futuro. Infatti, in un contesto in cui la cultura e la creatività sono motori fondamentali per l’innovazione e la promozione del Made in Italy, il riconoscimento ufficiale di ICC consentirà a queste imprese l’accesso a futuri incentivi e agevolazioni dedicate a queste realtà e contribuirà a rafforzare la visibilità delle stesse, sia a livello nazionale che internazionale.
Tuttavia, si è voluto, forse, accontentare troppe categorie di imprese anziché effettuare una più stringente perimetrazione delle ICC, con il rischio che la qualifica di ICC diventi generica ed indeterminata se destinata ad una estesa e variegata pluralità di categorie, tale per cui non sarà più interessante per una impresa ottenere il riconoscimento di ICC.
Occorrerà, coomunque, attendere la pubblicazione delle specifiche tecniche e la modulistica necessarie per la presentazione delle domande di ICC nonché le procedure operative prima di poter emettere un giudizio definitivo.
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Lo studio LNRA è a disposizione per assistere la clientela interessata ad ottenere la qualifica di ICC - Impresa Culturale e Creativa.
Giovanni Leone
Gennaio 2025 - Riproduzione Riservata
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